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CALLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL
MEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE


young wise boy.

oggi vado piano perche ho gia avuto fretta
e porto questo sorriso perche ho gia pianto troppo

A little girl and a English hater.

Arianna Todari 06 febbraio alle ore 13.00
Ciao.
Sai cosa,
è impossibile.
Giuro, ma la sensazione che provavo a parlare con te era quasi fraterna.
Ribadisco,
è impossibile,
impossibile che non ci stiamo sentendo da mesi, non so come ti va al bar, non so come ti va con Marta, o come ti va con i tuoi amici e...
Questo sai,
Mi fa sentire...
una persona cattiva.
Voglio ricordarmi delle ore passate con la tua voce e con le mie mani "fonfe" a scrivere. Voglio sentirti, non per sentirmi una brava persona, ma per avere indietro egoisticamente qualcosa che mi manca e che se è con me mi da conforto.
C:
Da oggi,
prima di coricarmi,
ti scrivo una mail, così.
Almeno ti dico qualcosa, ti parlo di me e mi interesso delle tue cose, rido un po' e "giochiamo" così che torni il sole e la pioggia finisca di attraversare l'aria e picchiare la terra, picchiarla forte.
Ciao.
A presto.
Hasta siempre.


Scimmia Anarco-individualista Cattiva 07 febbraio alle ore 0.17 
èh gia.. ci ripenso spesso anch'io alle nostre chiacchierate, un po' meno alle tue mani fonfe che mi danno gli incubi ;) tant'è, quel che mi manca è altro.. a volte ti osservo da qui, da lontanto, non ti disegno piu da que dì'.. però spero con la stessa intensità di sempre che tu stia bene, che la vita ti vada come vuoi, che ci sia un sorriso pieno sul tuo viso..
per mia natura purtroppo ho qualche complicazione a mantenere i rapporti in piedi; amici, donne, lavori.. sono incostante e annoiato, spesso. Prendo quel che trovo quando ce n'è.. tu potrai trovarmi sempre. ti voglio bene ragazza!

think

ostaggi di una vita per troppi versi corrosiva,
liberiamoci, liberiamoci di catene fatte di nulla.
Ammanettiamoci velocemente alla felicità.
Fuggiamo con la prima cosa che ci ispira tranquillità.
E se domani non ci saranno posti in prima fila per vedermi vivere,
brucerò ogni cosa che mi impedisce di sorridere,
con la fiamma della verità, e con tenacia fino a quando
tutto non sarà un piccolo pezzo di  niente.

ONEDAY

Un giorno smetteremo di credere nelle cose, come nelle parole. 
Un giorno smetteremo di credere nei confini e nei limiti. 
Un giorno non saremo più quello che è stato creato ma qualcosa che si è liberato dalla creazione. 
Un giorno saremo puntini, proprio come oggi, ma ci muoveremo al di fuori di ogni logica, probabilità, credenza, verità. 
Un giorno smetteremo di esistere come esistevamo e esisteremo come non siamo mai esistiti, un giorno esisteremo davvero.


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TODAY

Metto la musica che mi piace, quella che mi avevi inviato tu un secolo fa, mi guardo le mani e poi guardo in alto.. Con questa musica potrei continuare per ore a ripensare e ripensare, ancora oggi un nuovo sbaglio, le labbra graffite dai denti.
Una lacrima, voglio una lacrima oggi.
Giusto o sbagliato tanto che cambia, le note sono sempre le stesse, il tempo è uguale, le parole sono identiche.
Mi ripeto a me stessa che un giorno tutto diventerà diverso, io avrò nelle mie piccole mani tutta la mia vita e tutta la mia vita mi starà in un pugno chiuso.

Non serve a niente la vita, non serve a niente credere in qualcosa, non serve piangere, non serve vivere. Non servono i gabbiani che volano, non servono le maree che ballano.
Viviamoci, viviamoci lo stesso, crediamoci lo stesso, piangiamo dai, tanto vivere è una gioia, un' amara colazione, un dentifricio alla menta.

Risvegliarsi e sapere che ci sono, che esistevo ieri e se tutto va bene esisto anche domani. Domani, domani, domani, lasciati andare, domani, domani, domani cazzo falla una pazzia poi tanto diventa ieri.

Può essere che alla fine questa vita si incolla perfettamente al canone di vita di un tossico dipendente, o forse solo ci piace tossire e sapere che avevamo l'amore in gola al posto che il mal di gola.

Però un giorno voglio capire cosa vuol dire vivere, cosa vuol dire non voler morire. Voglio piangere di nuovo per la bellezza della vita, si, perchè me lo ricordo quando avevo tutto a portata di mano, anche sbagliando. Anche sbagliando si va dove si deve andare, si prendono le decisioni che si dovranno prendere e tutto scorre.

Ho toccato il cielo e poi il fondo e di nuovo il cielo e poi il mare.


Che poi ho tutto, che poi ho anche perso tutto quindi sono contenta. Che poi avevo un sacco vuoto di ricordi e ora è pieno di qualcosa. Sì di qualcosa. Qualcosa. Cosa?


E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
Ed egli disse:
I vostri figli non sono i vostri figli
Sono I figli e le figlie dell’ardore che la Vita ha per se stessa
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benche' vivano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Poiche' essi hanno i loro propri pensieri.
Potete dar ricetto ai loro corpi ma non alle loro anime,
Poiche' le loro anime dimorano nella casa del domani,che neppure in sogno vi e' concesso di visitare.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di rendere essi simili a voi.
Poiche' la vita non va mai indietro ne' indugia con l’ieri.
Voi siete gli archi da cui I vostri figli come frecce vive sono scoccate.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e vi piega e vi flette con la sua forza perche' le sue frecce vadano veloci e lonntane.
Fate che sia gioioso e lieto questo vostro esser piegati dalla mano dell’Arciere:
Poiche' come ama la freccia che scaglia, cosi' Egli ama anche l’arco che e' saldo. (Khalil Jubran - Il profeta)


Dei passi bellissimi di un libro che ahimè non ho letto.